Fiorblock - Il Faggio

Il Faggio

Senza l’intervento dell’uomo, l’Europa centrale sarebbe ricoperta da immense foreste di faggi e querce. Il faggio è una specie oceanofila, predilige cioè le zone a bassa escursione termica, dove l'estate è fresca e umida e l’inverno freddo ma non gelido. Per questa ragione forma spesso foreste anche nel settore occidentale del Centro Europa e nella cosiddetta fascia montana o subatlantica dei rilievi. È una pianta tutta europea, presente dalla Svezia meridionale ai monti della Sicilia e dalla Gran Bretagna alla Russia Sudorientale. Se ne distinguono due sottospecie: quella nominale occupa la parte occidentale dell'areale, mentre la sottospecie orientalis sostituisce la prima dalla Grecia centrale alla Russia Sudorientale. In Italia coprono 224.000 ettari. Si tratta di un albero alto fino a 40 m, con chioma larga e cupolare. Il tronco è diritto, cilindrico da giovane, largamente scanalato da vecchio. La corteccia sottile si presenta liscia e lucente, di colore grigio chiaro. Le foglie alterne, ellittiche, sono lunghe 10-15 cm, leggermente ondulate e cigliate al margine; sono dotate di un breve picciolo e si presentano all'inizio arrossate, poi superiormente verde scuro, più chiare sotto. Il frutto, detto faggiola, è la versione non pungente del riccio del castagno.

Istruzioni per l’uso: Il legno di faggio, piuttosto leggero, non è della migliore qualità, anche perché facilmente aggredibile dai tarli; tuttavia è largamente impiegato in lavori di costruzione e di falegnameria. Notevole invece è l'uso della pianta a scopo ornamentale. Il legno delle piante più vecchie assume un colore rossastro. Si usa in alternativa all’abate, come legno duro, per pavimentazioni, mobili, carpenteria, parte interne ed anche, una volta incatramato, per traversine di rotaie ed edilizia idraulica

.Fagus è un genere di piante angiosperme dicotiledoni appartenente alla famiglia delle Fagaceae che comprende specie arboree e arbustive originarie dell'Europa, America, Giappone e Cina, con altezza dai 15-20 m fino ai 30-35 m. Il nome latino del genere potrebbe derivare dal greco faghein (= mangiare) per i frutti eduli di cui i maiali sono ghiotti.

In Italia il genere è rappresentato dall'unica specie Fagus sylvatica L. diffusa sulle Alpi e sugli Appennini, dove forma boschi puri (faggete) o misti (di solito con Abies alba Mill. o Picea abies Karst.), nelle stazioni oltre i 1500 m s.l.m. sugli Appennini e oltre i 700 m sulle Alpi, spingendosi addirittura fin quasi in pianura nelle zone più piovose come per esempio quella di Vittorio Veneto (TV).

  • Per decorare parchi e giardini
  • In silvicoltura per la forestazione di colline e montagne a clima fresco e nebbioso, con frequenti precipitazioni estive
  • Il legno di faggio, omogeneo e pesante, privo di elasticità ma resistente, inizialmente di colore bianco col tempo rossastro, è ottimo per lavori di tornitura e mobileria, un tempo utilizzato per le traversine ferroviarie e come ottimo combustibile
  • I frutti privati del pericarpio velenoso e arrostiti si consumano come succedanei di castagne, nocciole o mandorle, tostati sono un surrogato del caffè
  • L'olio estratto dai semi, di colore pallido e sapore dolciastro viene utilizzato come condimento e un tempo come combustibile
  • Le foglie vengono usate come foraggio per il bestiame, nelle zone con scarsi pascoli
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